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Saline di Cervia

Inviato: dom lug 19, 2015 6:46 pm
da lucoslo
Venerdì 17 luglio 2015.

Se a qualcuno capitasse di trascorrere qualche giorno di vacanza nella località di Milano Marittima, consiglio una pagaiata lungo i canali interni che circondano le saline di Cervia.

Si possono noleggiare i kayak al "Canoa Kayak Club": si trova sul canale immissario che, dall'Adriatico, porta l'acqua ai canali della circondariale e alle saline.

Racconto di seguito la mia esperienza (sperando di non annoiare nessuno).

Visto il tempo che avevo a disposizione (2 ore scarse), al club mi hanno suggerito di risalire il canale fino alla chiusa, trasportare quindi il kayak nella circondariale e proseguire lungo il canale di sinistra, fino a un'altra chiusa. In tutto, andata e ritorno, poco più di 8 km circa.

Andata
Appena date le prime pagaiate, la mia attenzione viene subito catturata dalle casettine di legno che costeggiano l'immissario; da queste, come immensi lampadari penzolanti sopra il canale, si protendono le grandi reti per la pesca, pronte ad essere calate in acqua nei momenti più opportuni. Dopo le burrasche, pare vengano issate ricche di cefali e di anguille.

Sto cercando di rilassarmi, per dare inizio alla mia tranquilla escursione. Ma la quiete che cerco non dura che un attimo. Mi accorgo ben presto che il canale immissario propone vari ponti - e sono tutti parecchio bassi. Non ci passo, penso. Fino a qualche metro prima sono convinto di non passarci proprio! Mi piego tutto in avanti sul ponte del kayak e, con la spinta delle ultime pagaiate, plano sull'acqua con la testa a soli due palmi dal calcestruzzo eroso dall'acqua e dai tondini arrugginiti. Mi accorgo di essere una fonte di stress per le rondini che svolazzano urlanti sotto e sopra i ponti: attendono con ansia che questo umano fuori luogo si allontani dalle loro dimore temporanee. L'ombra cupa e silenziosa dei ponti bassi stressa un poco anche me: mezzo metro sopra la mia testa ci sono le rotaie che vanno fino a Lecce e i pneumatici dei turisti. Ma mi accorgo altresì con stupore che - nemmeno una spanna sopra i miei occhi - ci sono pure i nidi delle rondini: la natura, più silenziosa dei motori e più timida del cemento, non molla mai!

Proseguo la mia solitaria pagaiata sotto il sole silenzioso, quand'ecco che appare, senza preavviso e senza possibilità di appello, la prima chiusa: qui termina l'immissario.

Isso il kayak a terra e do un'occhiata in giro. Da qui in poi le saline, nonché l'inizio della riserva naturale di popolamento animale "Salina di Cervia". Individuo subito il canale della circondariale (quello di sinistra, come suggeritomi). Il pontile in legno per ridiscendere in acqua è ampio e agevole. Un cartello del club mi indica chiaramente il percorso consentito. Vado sul sicuro e calo il kayak nella circondariale.

Le acque del canale sono ancora più calme dell'immissario. L'odore è pungente. Il sole pare invece più impietoso di prima. Il Garmin (alla sua prima uscita) mi dice che ora vado verso Sud. Prima, lungo l'immissario, andavo verso Ovest. Non c'è rischio di perdersi in un'escursione fra questi canali: il GPS l'ho portato con me solo per vedere come si comporta al suo primo utilizzo (appena spingo un po' sulla pagaia mi comunica che supero facilmente i 7,5 km/h: non sforerò l'orario che mi son dato, quindi).

Lo scenario ai lati del canale prosegue fra palafitte tanto malandate quanto caratteristiche, fatte di tutto un po', e qualche vecchia imbarcazione arrugginita e altrettanto pittoresca. L'acqua è ora coperta, a chiazze, da una densa vegetazione (che, stranamente, non si avvolge alla pagaia ma scivola via senza lasciare traccia). A un tratto un altro ponte, credo sia il quinto. Ormai non mi fa più effetto, lo passo con facilità e mi accorgo di essermi un po' incupito: speravo dentro di me che ciò che vedevo in lontananza da mezzora fosse la seconda chiusa e non semplicemente il quinto ponte da oltrepassare. Non sono stanco ma aspetto con un pizzico di impazienza di girare il kayak e rientrare: il caldo non aiuta.

E infine eccola, l'altra chiusa! Appare un po' tetra. Sembra un grosso rubinetto arrugginito; inquietante nella sua apparente semplicità. Mi avvicino fin sotto e un lieve gioco di correnti mi infastidisce, e mi sollecita così a girare il kayak e tornare.

Ritorno
Rifaccio indietro quel tratto di circondariale. Adesso isso il kayak dove circondariale e immissario si incontrano. Mi accorgo, come uno sciocco, di non aver portato da bere. Compare però dal nulla un anziano signore; indossa una vestaglia da lavoro; immagino operi alla chiusa, alla riserva oppure alle saline. Ci salutiamo. "C'è dell'acqua potabile qui in giro?" gli chiedo. "Eh, no. Mee mai veniire alle saliine senz'accqua! Quii è coome il deseerto!". Gli dico che ha proprio ragione. Faccio per calare il kayak nell'immissario e il simpatico personaggio riappare, appena uscito da una minuscola baracca di legno quasi nascosta nel verde, che prima non avevo nemmeno notato: ha con sé una bottiglia d'acqua gelida di frigo e me la porge. Lo ringrazio della sua gentilezza e premura e gli dico che la qualità del mio ultimo tratto di escursione migliorerà di molto grazie alla sua provvidenziale bottiglia. Scompare di nuovo. Forse ha capito - magari dal mio attento osservare quel luogo - che non sono un turista distratto cascato per sbaglio dentro a un kayak. Infatti, eccolo uscire nuovamente dalla sua baracca. Stavolta porta con sé una foto vecchia di settant'anni. Vi sono immortalate le saline com'erano un tempo: il traino di una burchiella carica di sale, negli anni Cinquanta. Mi descrive il paesaggio che fu; indica la foto e poi, col braccio, mostra i luoghi intorno a noi. Si sofferma su particolari che dalla foto non si riescono a distinguere, segno evidente che quelle cose le ha viste dal vivo, probabilmente quand'era bambino. "C'eerano ccento e ssessanta saliine, prima dell'industrializzazione. Ora sono attiive duue". Credo di aver capito male, ma non chiedo nulla, ascolto il suo racconto, particolareggiato e appena appena velato da un poco di nostalgia. Non gli ho detto che sono appassionato di kayak, ma lo intuisce: mi dice subito che "in canoa" è permesso fare tutta la circondariale; ci sono tre chiuse da superare e si possono perimetrare tutte le saline: 14 km di circondariale più il canale immissario. "Ad aver qualche ora in più" penso fra me. Ci salutiamo cordialmente.

Ora 'riavvolgo' l'immissario sotto la pagaia. Mi tocca spaventare ancora un po' le rondini attorno ai ponti (cerco di dar loro il meno fastidio possibile, ovviamente). Ed ecco spuntare di colpo i sit-on-top blu del noleggio. Non mi resta che risalire la sponda e scambiare due parole con le persone cordiali del club: se dovessi ripassare di là, mi spiegheranno per bene come perimetrare tutte le saline, oppure come prendere un altro canale verso l'Adriatico e tornare al club dopo un giro di più di 20 km. "Volentieri... magari... se ripasso...". Ci salutiamo con una stretta di mano, uniti dalla passione per la pagaia.

Foto: www.picasaweb.com/lucoslo

Arrivederci a presto lungo le nostre coste. Ciao, Luca.

Re: Saline di Cervia

Inviato: dom lug 19, 2015 8:28 pm
da didi
Ciao Luca, complimenti per il resoconto e le foto! A presto
Didi

Re: Saline di Cervia

Inviato: mar lug 21, 2015 12:28 pm
da lucoslo
Grazie Didi!! A presto, L.

Re: Saline di Cervia

Inviato: gio lug 23, 2015 9:47 pm
da ienax_ridens
Spettacolo... :!: